Parlando della Sampdoria attuale, non ci si può esimere dall’affrontare come primo argomento la situazione societaria che, nel bene e nel male, sta influenzando tutti gli aspetti immaginabili.
La campagna acquisti
La campagna acquisti e vendite dei blucerchiati è stata condotta in modo quantomeno scriteriato, differenziandosi anni luce da come era stata gestita gli anni precedenti dalla triade Ferrero-Osti-Romei, dove la partenza di un pezzo da novanta era sempre stata coperta con qualche acquisto di rilievo e da qualche giovane di belle speranze.
In questo ultimo calciomercato pare si sia voluto incassare il massimo dalle vendite, acquistando il minimo possibile e, cosa ben più grave, in disaccordo con i desideri del nuovo tecnico Di Francesco.
Infatti, il neo tecnico della Sampdoria aveva chiaramente espresso la necessità di poter disporre di alcuni profili specifici per poter attuare al meglio il suo modulo preferito, il 4-3-3.
Di Francesco
Il tecnico pescarese si è quindi ritrovato a dover snaturare il suo credo e far giocare la squadra a seconda del materiale umano a disposizione, raggiungendo risultati non così pessimi come potrebbe sembrare a prima vista.
Nelle partite già giocate, la Sampdoria ha subito una pesante sconfitta in casa con la Lazio, una ancor peggiore a Reggio Emilia contro il Sassuolo ed un’altra in casa dei vice campioni d’Italia del Napoli. Nell’ultimo incontro casalingo invece, la squadra di Genova è uscita vittoriosa contro il Torino di Mazzarri.
L’avvio di campionato
Avvio pessimo? Certamente sì, ma non quanto come sembrerebbe. Nello scorso campionato, come quasi per tradizione, i blucerchiati avevano perso ugualmente il match a Marassi contro i biancocelesti, mentre in casa del Napoli il risultato finale li aveva visti soccombere addirittura per 3 reti a 0.
Di veramente inusuale, in senso negativo, c’è stata la partita contro il Sassuolo: oltre ai goal subiti a lasciare sbigottiti i tifosi blucerchiati è stato l’atteggiamento dei singoli. L’incontro casalingo contro il Torino, invece, era stato nettamente peggiore, essendo stato caratterizzato da una dura sconfitta per 1 a 4.
La guida della squadra all’epoca affidata a Marco Giampaolo, che la dirigeva ormai da qualche anno, mentre per Eusebio Di Francesco i cantieri per i lavori in corso sono da considerarsi ancora ampiamente aperti.
Subendo mentalmente le incertezze societarie e dovendo utilizzare un parco calciatori “non completamente” voluto, qualsiasi allenatore avrebbe dei problemi e che l’ex tecnico romanista stia facendo un ottimo lavoro è innegabile: i risultati sembra si siano già iniziati a vedere nell’ultimo match di Serie A.
L’importanza della piazza
La piazza blucerchiata rappresenta il top per una persona che vuole insegnare calcio, valorizzare i giovani e divertire il pubblico con un modo di giocare effervescente.
A differenza di ambienti abituati a vincere sempre e subito, la Genova sampdoriana lascia più tempo ad un tecnico che mostra di avere valore e di voler portare qualcosa di valido ed esteticamente bello da vedere. Avere un’idea di calcio ben delineata rende molto simili Di Francesco e Giampaolo.
Giampaolo
Il tecnico di Bellinzona, dopo alcuni anni al servizio della Sampdoria ha voluto compiere il salto di qualità accettando l’offerta del Milan. Il quesito che molti si pongono, è se sia stato lungimirante oppure poco oculato ad andare a subire un ambiente che non sarà di certo clemente con lui quanto lo è stato quello genovese.
Quello che in altre parti d’Italia è il desiderio di vincere subito qualcosa, all’ombra della “Madunina” è una necessità, e si sa che gli schemi rigidi di Giampaolo non sono facili da assorbire. Panettone o non panettone? Questa è l’importanza della piazza.
I tifosi
I tifosi blucerchiati chiedono solamente chiarezza in ambito societario, che l’attuale presidente Massimo Ferrero ceda la conduzione del club al gruppo rappresentato dai finanzieri Jamie Dinan e Alex Knaster e da Gianluca Vialli senza ulteriori sceneggiate ed il più velocemente possibile.
I danni “materiali” ormai saranno rimediabili solo con la riapertura del calciomercato a gennaio: per quelli di immagine solo l’avvento dell’amatissimo centravanti dello Scudetto, marchiato Boskov, potrà porre rimedio.