Serie A: top e flop della sedicesima giornata

Si conclude con la vittoria della Roma sul Milan con il punteggio di 1-0 la sedicesima giornata di Serie A, che vede i giallorossi dunque confermarsi al secondo posto staccando proprio i rossoneri, mentre la Juventus, vittoriosa per 3-1 nel derby di Torino, rimane a +4 dalla squadra capitolina. Continua la corsa del Napoli verso un posto Champions, con la squadra di Sarri che infligge un sonoro 5 a 0 al Cagliari al Sant’Elia. Vince anche l’Inter grazie alla doppietta di Marcelo Brozovic ai danni di un Genoa che comunque gioca la sua discreta partita a San Siro. Sconfitta anche per la Genova blucerchiata a Marassi, dove la Lazio di Inzaghi si impone con il risultato di 2-1. Per la zona salvezza pareggio per l’Empoli in casa del Bologna e vittoria fondamentale del Crotone ai danni del Pescara. Perde ancora il Palermo, sconfitto in casa dal Chievo Verona. Ecco i migliori ed i peggiori del sedicesimo turno:

TOP

Mertens – Anche in questa stagione, come in tutte quelle passate a Napoli finora, sembrava che Mertens fosse destinato ad essere un panchinaro di lusso della squadra campana. Da quando è arrivato, infatti, il belga non è mai stato considerato come titolare della squadra, sia con Benitez, sia con Sarri. Lo spagnolo gli preferiva infatti Callejon, Hamsik e anche Gabbiadini quando è approdato a Napoli; mentre con Sarri l’esterno perde(va) quasi sempre il ballottaggio con Insigne. Nonostante ciò, e senza (quasi) mai alzare polemiche, Mertens si è sempre fatto trovare pronto ed ha sempre dimostrato di essere un giocatore che può essere decisivo per la serie A. La tripletta di Cagliari è l’emblema di quello che è Mertens: dategli anche solo un’occasione e lui non vi deluderà.

Brozovic – La storia del croato è molto simile a quella di Mertens. Arrivato a Milano nel gennaio 2015, voluto fortemente da Mancini, sembrava essere destinato ad essere un titolare dell’Inter del futuro, affianco al connazionale Kovacic. Eppure il numero 70 della squadra nerazzurra viene considerato titolare da Mancini solo nei primi 6 mesi dal suo arrivo. Nella sua seconda stagione viene infatti schierato da Mancini molto poco e quasi mai come titolare e con De Boer sembrava per lui ormai perduta ogni speranza di poter trovare spazio. Con l’arrivo di Pioli le cose sono completamente cambiate per lui; le gerarchie sono state sovvertite e Brozovic sembra essere una pedina fondamentale per il gioco del nuovo mister. E anche lui, come Mertens, quando ha un’occasione difficilmente non la sfrutta: ne ha dato prova domenica sera con la doppietta rifilata al Genoa.

Pellissier – In questo calcio ormai governato quasi esclusivamente dal Dio Denaro, in Serie A c’è ancora spazio per qualche bella storia. La prova ci viene data da Sergio Pellissier, una delle ultime bandiere del nostro calcio. Baluardo di tutte le squadre cosiddette “provinciali”,  Sergio Pellissier gioca nel Chievo dal 2002; con i clivensi ha giocato anche in serie B ed è arrivato addirittura a giocarsi i preliminari di Champions League. È diventato il simbolo del club, e le sue prestazioni gli sono anche valse una presenza con la maglia azzurra, bagnata anche con il gol. Ma il suo traguardo più grande l’attaccante lo ha raggiunto domenica, siglando il suo centesimo gol in serie A (tutti con la maglia del Chievo) e guadagnandosi la standing-ovation del Barbera. Favoloso.

FLOP

Il Palermo – Niente da fare, così non va. Una rosa del genere non può aver totalizzato solamente 6 punti in 16 gare, e non dovrebbe nemmeno permettersi di rischiare di andare in serie B. Ora i rosanero sono ultimi, a -5 dall’Empoli diciassettesimo e con pochissime possibilità di salvarsi. La nona sconfitta di fila (10 se si considera la coppa Italia) è la goccia che fa traboccare il vaso. Bisogna trovare una svolta, prima che sia troppo tardi.

Il Cagliari – Il campionato che sta disputando la squadra sarda non è male, soprattutto considerando che si tratta di una squadra neo-promossa. Ciò nonostante è come se la squadra di Rastelli decidesse di non giocare le partite che sembrano impossibili sulla carta. Dopo i 4 gol presi dalla Juve ed i 5 presi dal Torino, infatti, i sardi subiscono altri 5 gol dal Napoli, giocando una partita al limite della dignità.

Ljajic – Pedina fondamentale del Torino di Mihajlovic, in una delle partite (se non la partita) più importante dell’anno l’ex Roma non riesce né a trovare spunti vincenti in attacco né a dare una mano ad i compagni in difesa. Ha iniziato la stagione alla grande ed è il faro del gioco della squadra, ma non può spegnersi nelle partite che contano. È ciò che gli manca per diventare un top player.