Simone Perrotta e quell’indimenticabile Mondiale del 2006

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Due Coppe Italia ed una Supercoppa Italiana, tutte conquistate con la maglia della Roma. Il palmares di Simone Perrotta, classe 1977, non è molto ampio ed il centrocampista nato in Inghilterra ma di sangue calabrese, per le sue qualità sia tecniche che umane avrebbe meritato molto di più. Ma se nei club ha ottenuto meno di quello che avrebbe potuto, la sua carriera da calciatore sarà indelebilmente ricordata per lo straordinario trionfo con la Nazionale Italiana agli indimenticabili Mondiali del 2006 in Germania. Quelli del “il cielo è azzurro sopra Berlino” nella telecronaca memorabile di Fabio Caressa.

Per scoprire di più su Simone Perrotta, Betway ha deciso di intervistarlo svelando molte curiosità sulla carriera dell’ex centrocampista di Juventus, Roma, Chievo, Reggina e Bari.

Ed è appunto proprio il Mondiale del 2006 il tema centrale dell’intervista e dell’articolo. Ci sono molti aneddoti che legano Perrotta a quell’evento sia a livello personale che di squadra. Ad esempio forse non tutti ricordano che per circa un anno e mezzo, il mediano aveva perso il giro della nazionale con il cambio di guida tecnica in nazionale tra Giovanni Trapattoni e Marcello Lippi.

Sembrava dunque che Simone non dovesse far parte del gruppo per la Germania tanto che aveva detto a suo fratello che poteva fissare la data delle sue nozze il un qualsiasi giorno dell’estate del 2006. Invece il fratello, speranzoso di vedere Simone ai Mondiali, decise di sposarsi esattamente due giorni dopo la finale di Berlino trasformando le nozze in una grandissima festa per tutta la famiglia Perrotta ed il paese calabrese dove si sono celebrate.

A livello di squadra invece, Simone Perrotta ricorda come se fosse ieri il clima molto difficile in cui partiva la spedizione azzurra. Da alcune settimane era scoppiato lo scandalo “Calciopoli“, uno dei momenti più difficili di sempre nella storia del calcio italiano. Nel ritiro azzurro di Coverciano era addirittura arrivata una contestazione molto forte e Marcello Lippi, nel corso delle varie conferenze stampa, doveva rispondere quasi esclusivamente a domande dedicate allo scandalo più che alla preparazione tecnico tattica del Mondiale vero e proprio.

In questo clima di incredibile difficoltà, Perrotta ricorda benissimo come il carisma di Lippi, riuscì a trasformarle in punti di forza per un gruppo che trovò una forza ed una coesione che arrivarono a livelli miracolosi tanto da battere squadre come Francia e Germania che sulla carta avevano un potenziale superiore a quello degli azzurri.

L’ex centrocampista ricorda poi con piacere altri due allenatori molto importanti per la sua carriera. Il primo è Carlo Ancelotti che durante i suoi anni alla Juve fu il primo a credere in lui nel ruolo di trequartista, addirittura per sostituire Zinedine Zidane.

L’altro è invece Claudio Ranieri con cui Perrotta sfiorò uno scudetto con la Roma. Quel tricolore mancato è indubbiamente il più grande rimpianto nella carriera del centrocampista calabrese ma ricorda sempre con estrema positività gli anni passati con il mister oggi tecnico della Sampdoria.