Tare allo scoperto: “Addio alla Lazio scelta mia. Giroud? L’affare era fatto”

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Igli Tare non è più il direttore sportivo della Lazio da alcuni mesi, ma ciò non gli impedisce di tornare a parlare del suo operato e delle motivazioni che l’hanno spinto a lasciare l’incarico. In un’intervista al Corriere dello Sport, l’ex calciatore albanese ha parlato di quanto citato sopra e molto altro, come affari di mercato saltati qualche parola sull’attuale tecnico bianoceleste, Maurizio Sarri.

L’addio alla Lazio

“Di chi è stata la scelta? Mia, di Lotito, che importa? Hanno detto che mi aveva mandato via, bugie. Io ho preso la decisione e lui l’ha condivisa, gli andava bene cambiare percorso, interlocutore e fare altro. Un anno fa, a inizio stagione, gli anticipai che a giugno avrei chiuso, che quella appena cominciata sarebbe stata l’ultima. Chiesi solo di uscire con onore, con dignità. Così è stato. Come per un matrimonio che si consuma naturalmente. Io e lui soci in affare? So anche chi metteva in giro queste porcherie. Io e Lotito non abbiamo mai avuto società, mai affari insieme, nessun business”.

Il rapporto con Lotito

“Lotito è una grande mente, ha una determinazione e una forza di volontà pazzesche. Sono il suo pregio, ma anche il maggior difetto. Io gli sono grato per tutte le cose che ho imparato. Questa lunga storia è il mio orgoglio. Con lui sono state più le litigate che i momenti di pace. Ma ha una forza straordinaria, dimentica nel giro di 10 minuti”.

Sarri alla Lazio a vita?

“Conoscendolo, dico di no. Tuttavia lo auguro alla Lazio e a Maurizio. Soprattutto alla Lazio”.

L’affare Giroud

“Era nostro, solo che all’ultimo il Chelsea si mise di traverso e non lo lasciò partire. Le tentai tutte. Fu solo questo il motivo. Ragazzo eccezionale, Olivier. Quell’anno avevamo un grande attacco con Immobile, Correa e Caicedo”.