Francesco Totti si racconta ai microfoni di Walter Veltroni per Sette, settimanale del Corriere della Sera. Tanti gli argomenti toccati: dall’addio forzato alla Roma a un possibile ritorno, passando per la questione Spalletti.

L’addio alla Roma
“Prima o poi sapevo che avrei dovuto smettere. Bisogna essere realisti. Però nel mio caso sono stato costretto, come se avessero voluto tirare una riga, cancellare. Senza parlarmene o rendermi partecipe. Avrei voluto smettere in un altro momento e prendere io la decisione. In quel momento stavo bene di testa e fisicamente ma non ho mai preteso niente da nessuno, non volevo giocare a tutti i costi. Girarmi le spalle e non darmi la possibilità di far vedere che potevo ancora dire la mia, mi è dispiaciuto molto”.
Spalletti: la fine di un rapporto
“Per me è stata chiusa nel momento in cui lui è andato via e io ho smesso di giocare. Per me lì c’è stata la chiusura definitiva. Ha sbagliato lui, ho sbagliato io, ha sbagliato la società, non so chi ha sbagliato. Ormai è successo, mettiamolo nel dimenticatoio e giriamo pagina”.
Il mondo dei social per un calciatore
“Il calcio è cambiato in tutto e per tutto. Prima c’erano più giocatori tecnici, c’era più scuola anche per i fondamentali. Sono successe tante cose: prima l’arrivo dei social che ha fatto sbarellare e rendere più individualisti i calciatori, poi il campionato col Covid e senza pubblico. Il problema è più di fondo, stanno sparendo i campioni. Ora ci sono meno campioni e più giocatori costruiti. Stare senza pallone sarebbe un lutto per me. Per questo ho deciso di avviare un’attività lavorativa nel calcio. È il mio sfogo, la mia passione e nessuno potrà togliermelo”.
Per ora niente ritorno
“Mi dispiace tantissimo non essere più dentro la Roma, era non dico la seconda casa ma quasi la prima. Sono cresciuto là e morirò lì dentro. Per me era impensabile cambiare strada ma stavo con le spalle al muro e non potevo sottrarmi. Dovevo prendere questa decisione, drastica, brutta ma l’ho fatto per rispetto di me stesso e dei tifosi. Non ho mai pensato a un mio ritorno e non ci sto pensando. Adesso sto facendo un altro lavoro e quanto parto con un’avventura la voglio portare a termine. Poi tra due, cinque, dieci anni chissà. Nella vita mai dire mai. Quando ci sarà l’occasione di incontrarsi con loro, ne parleremo con serenità”.