A tutto Francesco Totti. L’ex capitano e leader della Roma si racconta ai microfoni del The Guardian, tra passato in campo e futuro alla scrivania.
Le parole di Totti
“Io ho iniziato a giocare in tempi diversi, in un calcio diverso, fatto di passione e di affetto verso i tifosi. Giocare nella squadra che ho sempre tifato? È stato più facile per me fare questa scelta. Fare un paragone tra i miei tempi e quelli di oggi è difficile. Oggi c’è più business. Vai dove puoi fare più soldi. 25 anni nella stessa squadra non rappresentano un traguardo di poco conto: sono diventato il capitano, uno dei giocatori più importanti giocatori. Devi essere sempre all’altezza. La città dove nasci è sempre la più bella, è naturale per tutti. Però Roma per me è davvero la città più bella del mondo“.

E poi: “Rimpianti? Ho fatto il massimo che ho potuto e ho conquistato tutto quello che si poteva conquistare. Mi danno del folle se dico che lo scudetto è il successo più grande della mia carriera. Ovviamente la Coppa del Mondo è il punto più alto ma questo vale più per chi vince ogni anno, come i giocatori della Juventus, che per chi vince raramente. Milan? È stato l’unico club al di là della Roma in cui ho fantasticato di giocare, ma le decisioni sono sempre state prese da me, con la mia testa. Anche se la tua famiglia poi ti dà dei consigli. Ma alla fine ero molto giovane, sapevo di avere tempo“.
Nel 2006 l’offerta del Real Madrid: “Ci sono stati alcuni giorni in cui ero con un piede a casa e con un piede lì, ma la scelta di rimanere a Roma è stata fatta con il cuore. In quei momenti, quando ti senti così, non puoi andare via. Il Real Madrid è l’altro club in cui avrei potuto giocare, un’esperienza in un altro paese sarebbe potuto essere qualcosa di bello per me e per la mia famiglia”.
In conclusione: “Ogni scelta è stata fatta con il cuore e quando scegli con il cuore non sbagli mai. Ma quando fai una scelta con il cuore non è mai quella sbagliata. Certo, guardandomi indietro, un piccolo dubbio su quel no resta. Ma c’è un destino scritto per ognuno ma devi uscire fuori e rivendicarlo. Vivi alla giornata, vivi ciò che affronti. Ma un passo alla volta capisci che ci sono cose che ti stanno aspettando. Ritiro? Non sei mai pronto per fermarti. All’inizio non l’ho vissuta bene, ma lentamente mi sono convinto che era la scelta giusta. Ora l’obiettivo principale ora è trovare giovani calciatori promettenti. Cercherò di riuscirci a ogni costo“.