Udinese, Samardzic: “Inter? Non fu un problema di soldi. Sono pronto per una big, chi mi vuole parli con mio padre”

lazar-samardzic

Lazar Samardzic esce allo scoperto e torna a parlare del suo mancato trasferimento all’Inter. Il classe 2001 in estate era letteralmente ad una firma di distanza dal diventare un nuovo giocatore nerazzurro, salvo poi far saltare tutto ed essere “dimenticato” in un albergo di Milano. Le ricostruzioni hanno parlato di un inghippo dovuto ad una maggiore richiesta di commissioni da parte del padre, agente del calciatore.

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Ma come dichiarato dall’ex Lipsia a Sportweek, la verità non fu quella. Il tedesco naturalizzato serbo ha poi fatto ritorno all’Udinese dove si è ripreso il suo posto da titolare nello scacchiere di mister Sottil. Samardzic ha poi rivelato di essere pronto a fare il salto di qualità ed andare in una big e che non fa del calcio un interesse economico.

Le parole di Samardzic a Sportweek

Cosa è successo con l’Inter?
“Io so quello che è successo, non è mai stato un problema di soldi. Ormai però è una cosa passata e non voglio più parlarne. Sono una persona che pensa positivo: l’Udinese è una squadra forte, un club organizzato e se resto ancora un anno è perfetto per me. Voglio fare un grande campionato qui, poi vedremo cosa succederà. Se ho chiesto spiegazioni a mio padre? Non ce n’è stato bisogno, come ho già detto sapevo come erano andate le cose. La notte seguente sono riuscito a dormire, ero e sono sereno. Sono tornato a Udine, mi sono allenato, ho giocato il secondo tempo della partita contro la Juve all’esordio in campionato e la domenica successiva ero già titolare a Salerno E ho anche fatto gol”.

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Il rapporto con Inzaghi e il chiarimento con Sottil
“Ho paura di essere giudicato come uno che pensa solo più ai soldi che alla carriera? No, io non ho paura di niente. Dopo questa storia ho ricevuto tanti messaggi, mi hanno scritto tutti ma io non ho risposto a nessuno. Con Inzaghi non ho avuto modo di parlare, mentre quando sono rientrato a Udine mi ha accolto Sottil e mi ha detto che era felice di rivedermi perché pensava che mi avrebbe visto solo in tv con la maglia dell’Inter”.

Il salto di qualità in una big
“Mi sento pronto per una grande. Ho 21 anni, tra due al massimo sarò ancora più pronto sia nella testa che nel fisico. In campo, ad esempio, devo migliorare nell’attaccare gli spazi. Cos’è il talento? Il talento è tutto. È mentalità, avere la testa giusta. Bisogna pensare sempre positivo perché pensare negativo non porta a nulla di buono. Con chi deve parlare chi mi vuole? Con mio padre”.