Probabilmente, un qualsiasi appassionato di calcio o cultore della materia si starà chiedendo come sia possibile che una nazionale giovane e piccola come Gibilterra sia prima in classifica in un girone contenente più di una squadra. Ebbene, con la storica vittoria di sabato sera contro il San Marino per 1-0, i biancorossi si sono guadagnati la testa del proprio gruppo di Nations League. Non si tratta, però, del primo successo in una competizione ufficiale della sua storia, bensì del terzo nel giro di soli 2 anni. Sembra tutto molto misero, ma per un organico del genere, tutto ciò può tradursi in una vera e propria impresa.

2013-2017: un’ecatombe
L’esordio assoluto della piccola nazionale di quell’altrettanto minuscolo Paese tra la Spagna e l’Africa settentrionale, risale al 19 novembre 2013. Si tratta di un’amichevole contro la Slovacchia di Marek Hamsik giocata nella città di Faro, la casa di Gibilterra. La partita termina clamorosamente 0-0, ma è semplicemente l’inizio di un’ecatombe vera e propria. Da quel momento, inizia una striscia costituita da solamente 1 vittoria, 1 pareggio e 14 sconfitte tra altre uscite non ufficiali e le qualificazioni ad Euro 2016. Inoltre, il bilancio tra goal segnati e subiti è imbarazzante: 5 fatti e 68 incassati. Serve invertire la rotta, ma le acque sono troppo agitate per compiere questa manovra: uno scialbo 0-0 contro il Liechtenstein, uno 0-5 contro la Lettonia e un netto 5-0 contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo completano il quadro. Siamo nel 2017 e ciò significa che partono le qualificazioni al Mondiale di Russia 2018, ma non sarà un cammino felice per i piccoli eroi dello stretto. Anche qui i numeri sono disastrosi, perché raccontano di 10 batoste in altrettante uscite, con 3 reti insaccate e 47 prese. È notte fonda per Gibilterra, ma come i migliori saggi ci hanno insegnato: dopo il buio arriva sempre l’alba.
Dal 2018 ad oggi: l’alba di un nuovo cammino
L’avvento della nuova Nations League porta una ventata di aria fresca alla piccola nazionale biancorossa. La possibilità di confrontarsi con squadre dello stesso livello aiuta e non poco i ragazzi di mister Julio Ribas, i quali incappano in qualche sconfitta iniziale, anche se meno pesante rispetto alle precedenti dove erano abituati ad incassare una media di 5 goal a partita. Poi, però, il 13 ottobre 2018, a Erevan, arriva la prima vittoria in una competizione ufficiale, contro l’Armenia di Mkhitaryan. Ne segue un’altra, stavolta in casa, contro il Liechtenstein 3 giorni dopo. 6 punti in due partite sono un sogno diventato realtà, la ribalta di un Paese che a stento è visibile sulla cartina geografica. Due anni dopo è San Marino a piegarsi alla cresciuta Gibilterra, sempre sullo stesso palcoscenico della Nations. Un successo che sa di urlo nei confronti di tutta l’Europa calcistica, perché rappresenta la rivincita di 11 uomini derisi e umiliati in qualsiasi stadio essi si presentassero. È proprio vero che la vita, molto spesso, ripaga dei sacrifici che la gente compie.
Dalla parte degli ultimi per sentirsi primi
Il 26 giugno del 2017 esce il celeberrimo singolo del cantautore nostrano Ultimo intitolato Sogni appesi. Una strofa del brano recita esplicitamente: “Da quando ero bambino solo un obiettivo: dalla parte degli ultimi per sentirmi primo”. Una frase che rispecchia al meglio la nazionale di Gibilterra visto che, sin da quel lontano 2013, ogni tifoso e membro della squadra è consapevole di quanto sia impossibile arrivare ai livelli di una Spagna o una Francia anche nel giro di più generazioni. Tutto questo, però, ha poco valore finché anche solo il gioire per una vittoria ogni due anni ti porta ad essere un vincente, un primo (nel loro caso anche in classifica) nel cuore di chi ti sostiene.