È durata soltanto tre mesi l’esperienza al Valencia di Cesare Prandelli.
Il tecnico italiano ha presentato oggi le proprie “dimissioni irrevocabili, come scrive Marca. Le cose al Mestalla non sono mai andate per il verso giusto. L’entusiasmo per la vittoria in casa del Gijon è stato spazzato dalla successiva sconfitta casalinga con il Barça. Da lì, l’inizio dei problemi. Nella Liga, il Valencia ha sempre alternato una sconfitta ad un pareggio e si trova in piena zona retrocessione, conta poco il turno di Copa del Rey passato ai danni del Leganes.
Il 9 dicembre, in conferenza stampa Prandelli aveva provato ad evidenziare la difficoltà. “È un problema di professionalità, chi non ha l’amore per la maglia può andare fuori”, ha dichiarato. Comunque, non sembrano essere state le questioni tecniche il vero nodo del rapporto con la società.
DIMISSIONARIO DOPO TRE MESI: POCHI RISULTATI E MOLTE DIVERGENZE DI MERCATO
Arrivato ad ottobre con la squadra ultima in classifica, aveva bisogno anche di questa sessione di mercato per mettere a posto la situazione. Il 59enne aveva chiesto cinque acquisti, tutti di età superiore ai 26 anni, giocatori “pronti”. La società, non poteva garantire troppi investimenti in virtù dei problemi finanziari che deve affrontare, ma qualcosa si era mosso.
Hernanes era stato accostato agli spagnoli ma, saltato Witsel, ora difficilmente la Juventus lo farà partire. L’affare più vicino alla conclusione era l’acquisto di Zaza, anche qui con lo zampino della Juve. Attualmente in forze al West Ham ma di proprietà bianconera, l’attaccante sarebbe stato ad un passo dal trasferimento, come confermato anche da Vincenzo Morabito, suo procuratore.
Prandelli ha parlato di mancanza di attitudine e di volontà: evidentemente non ha apprezzato nè il lavoro della squadra, nè quello della società sul mercato. Con le sue dimissioni, sigla un’altra esperienza negativa dopo quella col Galatasaray e lascia il Valencia in pessime acque, poco meglio di dove l’aveva trovato.