Cassano: “Torno in A. Balotelli, James e Pogba sopravvalutati”

Antonio Cassano è ancora senza squadra ma intervistato dalla Gazzetta Dello Sport si è raccontato a tutto tondo, rivelando i suoi progetti futuri e le offerte che ha rifiutato nel presente e in passato.

IL SUO FUTURO:

Ho avuto più tempo da dedicare a mia moglie Carolina e ai miei figli Christopher e Lionel. Ma la pacchia è finita. Cassano sta per tornare. Tra due mesi avrò una nuova squadra e devo essere fisicamente pronto. Ora ho 4-5 chili in più, ma non gioco da tanto ed è normale aver messo qualcosa addosso. Ogni giorno sono al centro Riattiva di Lavagna, mancano il lavoro con la palla e il ritmo partita e tra qualche giorno chiederò all’Entella di potermi allenare con i suoi ragazzini. Comunque più passa il tempo e più sono convinto di poter tornare da protagonista. Se non andrà bene smetterò subito, non sono una comparsa”.

SULLE OFFERTE RIFIUTATE:

“Si sono fatti avanti il Pescara con Zeman, il Palermo, il Crotone, l’Entella e ho chiacchierato anche col Verona: il suo presidente, Setti, si è fatto da solo come me, è una società perfetta. Non rientrare è stata una mia scelta perché non mi sentivo pronto fisicamente e non potevo bruciarmi con un flop. Tra due mesi sarà tutto diverso. Ho avuto proposte da Cina, Emirati, Mls ma non mi interessano. Non ho problemi economici. Voglio giocare in Italia. Mi stuzzicano Udinese, Bologna e Sassuolo. Anche giocare a Verona, in A, sarebbe bello: tifosi fantastici, in 25 mila allo stadio… In B ci andrei per fare qualcosa di storico come portare l’Entella di Gozzi in A, però mi auguro che ci arrivi già quest’anno”.

L’ADDIO AL PARMA:

Al Parma quando mi sono accorto che non pagavano nemmeno i mille euro per il giardiniere, avevo due opportunità: picchiare qualcuno, i responsabili di quel disastro, o andare via. Ho preferito risolvere il contratto rinunciando a tanti soldi. A Parma ho avuto un grande allenatore: Donadoni. L’ho offeso, gli ho chiesto scusa più volte. Vorrei tornare a lavorare con lui”.

I QUATTRO “NO” ALLA JUVENTUS:

“Ho detto quattro volte no alla Juventus e non mi pento. La prima quando ero al Bari e scelsi la Roma, due volte con Secco d.s. e infine Marotta: ci ha provato anche lui. Sui soldatini non volevo offendere nessuno ma ribadisco: sono forti però scelgono giocatori che vanno sempre dritti, sullo stesso binario. Io invece devo andare dove mi pare, ragiono con la mia testa. Comunque la Juve può centrare il Triplete, ma se arrivano col Real in finale di Champions li vedo sfavoriti sulla partita secca”.

TRE SOPRAVVALUTATI:

“Chi è sopravvalutato? Pogba, James Rodriguez e Balotelli. Pogba vale veramente 120 milioni? Per me no. Rodriguez 80? No. E allora Iniesta quanti ne valeva alla sua età? Balotelli? Voglio bene a Mario e in Francia sta facendo benino però sia lui sia Pogba hanno avuto una grande fortuna nella vita: sono gestiti da un manager bravissimo, Mino Raiola, che ha dato a entrambi opportunità incredibili”.