A.A.A cercasi il vero Simone Verdi. Arrivato a Torino a fine agosto tra grande entusiasmo, il 27enne pare un lontano parente rispetto al giocatore ammirato nelle sue precedenti esperienze a Bologna e Napoli. Definito da Urbano Cairo come “il regalo che nemmeno a mia moglie ho mai fatto”, l’esterno cresciuto nel Milan sta forse sentendo la pressione dei quasi 25 milioni di euro sborsati dal presidente granata per lui?
I numeri in stagione
Presente in 10 delle 12 giornate giocate fin qui, Simone Verdi ha collezionato appena un assist, giocando spesso e volentieri al di sotto della sufficienza. Finora il ragazzo ha avuto tutto il supporto e la fiducia possibile da parte del suo allenatore Walter Mazzarri, che l’ha continuato a schierare nonostante le prestazioni balbettanti, preferendolo frequentemente a validi giocatori come Simone Zaza e Iago Falque. Troppo lento e macchinoso soprattutto negli ultimi 25 metri, l’ex Napoli sembra non avere ancora la condizione fisica ottimale. Anzi, pare non aver più la tranquillità psicologica per resettare tutto e ripartire. Ed adesso attenzione ad un Alex Berenguer, autore di due gol nell’ultima trasferta di Brescia, sempre più scalpitante e ansioso di mettersi in mostra.
La cura Mazzarri
Nonostante la larga vittoria per 4-0 in casa del Brescia, Verdi è parso opaco e poco reattivo, oltre a sbagliare molto tecnicamente. Tanto da far esporre pubblicamente Mister Mazzarri nel post-partita in modo da difenderlo dalle critiche. Ora spetta all’allenatore toscano recuperarlo pienamente al più presto. Troppe le ragioni per farlo. Precisamente 25 milioni di buone ragioni.
Una seconda possibilità
Gli infortuni a medio-lungo termine di Zaza e Iago Falque potranno dare a Simone Verdi l’ennesima possibilità di dimostrare di che pasta sia fatto. Il tempo è dalla sua, e potendo approfittare della corrente pausa nazionali per rientrare in forma, può recuperare la completa condizione fisica e soprattutto mentale. Per tornare ad essere il giocatore che conoscevamo fino a pochi mesi fa, il giocatore che si era preso addirittura la Nazionale italiana.