Serie A, il racconto dell’ottava giornata

Le otto giornate di Napoli: se non è una rivoluzione questa, signori miei, poco ci manca. Gli azzurri di Maurizio Sarri provano a tiranneggiare la Serie A infilando l’ottava vittoria consecutiva su altrettante partite di campionato, e lo fanno in casa della Roma, mica una squadra qualsiasi. I rivoluzionari partenopei vogliono approfittare del crollo dell’Ancien Regime bianconero al comando della Serie A da sei stagioni: il carnefice della Juventus e di Massimiliano Allegri si chiama Simone Inzaghi, guascone terribile che conduce la sua Lazio alla vittoria a Torino contro i bianconeri dopo 15 anni. Ciro Immobile sgretola l’imbattibilità interna della Vecchia Signora che durava da 57 partite complessive, 782 giorni per l’esattezza: forse per questo ho scelto di celebrare la Lazio in copertina, senza sminuire il Napoli e quel mostro di Mauro Icardi, MVP di giornata. Già, perché a completare il tris di partite da alta classifica, ci pensa proprio lui: tripletta fantascientifica ad un Milan sempre più in crisi di gioco e risultati. Domenica prossima, al San Paolo, ci sarà Napoli-Inter: se vincono gli azzurri, sarà fuga. Se passano i nerazzurri, sarà cambio in vetta: le gerarchie della Serie A si fanno ad Ottobre. La Sampdoria ed il Bologna sono le prime tra le borghesi, dopo le nobili, e continuano a vincere e stupire, vittime Atalanta e SPAL. Si risveglia la Fiorentina, con Thereau che sbrana con una doppietta la mai dimenticata Udinese; il Torino si salva in zona Cesarini con De Silvestri in casa di un buon Crotone. Scialbo pareggio tra Sassuolo e Chievo-Verona, il Genoa finalmente coglie la prima vittoria in campionato alla Sardegna Arena punendo oltremodo un eccessivo Cagliari. Stasera alle 20.45 allo stadio Bentegodi andrà in scena lo scontro salvezza tra Hellas Verona e Benevento: ultima spiaggia per Pecchia e Baroni.

JUVENTUS-LAZIO 1-2 (23′ DOUGLAS COSTA, 47′, 53′ rig. IMMOBILE)

Partita pirotecnica all’Allianz Stadium di Torino, vince una splendida Lazio su una Juventus in netta difficoltà come mai si era vista tra le mura amiche: sugli scudi Ciro Immobile e Thomas Strakosha. Ritorno al 4-3-3 per Max Allegri, con Khedira di nuovo titolare, Asamoah a sinistra e Dybala fuori dal 1′, Bentancur in cabina di regia al posto di Pjanic, indisponibile. Inzaghi recupera Bastos e manda in campo la miglior formazione possibile nel suo collaudato 3-5-2. Partenza convincente della Lazio che blocca le iniziative bianconere inibendo Bentancur e le folate di Douglas Costa: la Juventus però trova coraggio e sfonda sugli esterni, specialmente a sinistra con Asamoah. Proprio il ghanese al 23′ serve Khedira dopo una bella discesa, il tedesco esplode il sinistro e Strakosha respinge come può: sul tap-in arriva per primo Douglas Costa che sigla l’1-0 bianconero, convalidato anche dal VAR consultato per un sospetto offside. La Juventus aumenta il ritmo e sfiora il raddoppio prima con Khedira da fuori area e poi con una clamorosa traversa di Higuain su respinta goffa di Strakosha. Si va al riposo con l’1-0 juventino legittimato a pieno titolo; nella ripresa però, scende in campo solo la Lazio. I biancocelesti pareggiano al 47′ su splendida azione combinata tra Milinkovic-Savic e Luis Alberto: lo spagnolo è perfetto nel servire coi giri giusti Ciro Immobile, che fredda Buffon con un preciso destro di prima a fil di palo. Sei minuti dopo, sempre Milinkovic-Savic serve un grande assist ad Immobile in una spaventosa prateria concessa dalla Juve: l’attaccante campano viene atterrato in area da Buffon e Mazzoleni concede il penalty. Implacabile dal dischetto Immobile, è incredibilmente 2-1 per la Lazio. La Juventus è evidentemente tramortita, con il solo subentrato Dybala a provare la scossa: la Joya colpisce un palo dal limite e prova a creare qualche apprensione ai biancocelesti, che tuttavia sprecano il k.o. con Caicedo al 93′ a tu per tu con Buffon. Nel finale, lo psicodramma bianconero ed il tripudio biancoceleste: Patric entra scriteriatamente a gambe unite su Bernardeschi in area di rigore a cinque secondi dallo scadere. Mazzoleni consulta il VAR ed assegna il rigore, ma Dybala si fa ipnotizzare da Strakosha, che diventa l’eroe dei laziali al pari di Immobile. Lazio vincente a Torino in Serie A con la Juve dopo 15 anni e la doppietta nella nebbia di Stefano Fiore, bianconeri che scivolano a meno cinque dal Napoli e con qualche grillo per la testa di troppo.

Juventus-Lazio 2017-2018

ROMA-NAPOLI 0-1 (20′ INSIGNE)

Partita meno spettacolare del previsto all’Olimpico, ma il Napoli agguanta la vittoria numero 8 su 8 giornate ed allunga sulla Juventus caduta in casa. L’avvio di partita è lento e di studio: il Napoli palleggia alla ricerca del varco giusto, la Roma si difende e prova le ripartenze veloci. Juan Jesus non approfitta di un’indecisione di Reina su cross di Kolarov, poi Mertens calcia centrale su Alisson. Al 20′ però, passa il Napoli: Hamsik serve il folletto belga in area, tocco all’indietro di nuovo allo slovacco, inserimento di De Rossi che però manda in pota Insigne che fredda Alisson sul primo palo. Hamsik sfiora poi il raddoppio con un insidioso traversone che diventa un tiro in porta, ed ancora Insigne nel finale di primo tempo con un inserimento che però lo vede perdere il tempo sul più bello. Nella ripresa la Roma sembra più convinta dei propri mezzi, con Nainggolan spostato più in avanti e Pellegrini più libero di impostare; di contro il Napoli si mette in modalità di gestione, riuscendo a tessere sempre buone trame. E con Dries Mertens gli azzurri sfiorano ancora lo 0-2: il belga ruba il pallone a Manolas in area ma la difesa giallorossa respinge. Nell’occasione il centrale giallorosso si stira e viene sostituito da un ottimo Fazio: proprio l’argentino ha l’occasione del pareggio, saltando altissimo su corner di Perotti e vedendosi la propria conclusione deviata sul palo da un grandissimo Reina. Nel finale la fatica del Napoli a contenere la Roma aumenta ed i giallorossi ci credono: Kolarov batte un altro corner insidioso, Dzeko taglia sul primo palo e spizza il pallone colpendo la parte superiore della traversa. Sfortunata la Roma, che tuttavia insiste con Under: il turco, appena entrato prima crossa in area piccola non trovando Dzeko di pochissimo, poi conclude debolmente al volo di sinistro sul cross di Nainggolan, para facilmente Reina. Finisce così, con l’ottava meraviglia consecutiva del Napoli (record in Serie A dei partenopei) ed una sconfitta giallorossa che però non deve scontentare troppo nè tifosi nè allenatore.

Roma-Napoli 2017-2018

FIORENTINA-UDINESE 2-1 (28′, 57′ THEREAU, 72′ SAMIR)

Alla prima da ex-bianconero dopo quattro stagioni in Serie A e anche due gol nelle prime due giornate di questo campionato, è proprio Cyril Thereau a sentenziare l’Udinese con una doppietta e a far rinascere la Fiorentina di Pioli. Prima occasione viola per il Cholito Simeone su cross di Benassi: il colpo di testa dell’argentino è facile preda di Bizzarri. Poi la Fiorentina segna con Astori che incorna in rete la punizione di Veretout ma il gol è giustamente annullato per fuorigioco del centrale viola. Poi, sale in cattedra Thereau: prima si fa deviare sulla linea il gol del vantaggio da Angella, poi al 28′ il transalpino insacca sottoporta su sponda aerea di Simeone. Nel finale di tempo, clamoroso palo dello stesso Simeone su assist di Benassi, uno dei migliori in mediana. Nella ripresa l’Udinese prova a riaprirla: prima Jankto e poi De Paul impegnano Marco Sportiello. Poi, di nuovo Thereau: al minuto 57 il francese è il più lesto di tutti a ribattere in rete la respinta corta di Bizzarri sulla gran botta da fuori di Veretout. Annullata poi la rete del 2-1 friulano di De Paul per offside di Maxi Lopez: è il preludio al gol della bandiera dell’Udinese, segnato da Samir con un bel sinistro. Nonostante il risultato in bilico, la Fiorentina tiene e si regala tre punti vitali, l’Udinese colleziona la quarta sconfitta nelle ultime cinque di campionato.

Fiorentina-Udinese 2017-2018

BOLOGNA-SPAL 2-1 (30′ POLI, 50′ aut. SALAMON, 88′ ANTENUCCI)

È del Bologna il primo derby emiliano con la SPAL in Serie A dopo più di mezzo secolo: continua il gran momento dei felsinei di Donadoni ora al sesto posto, SPAL ferma a quota cinque punti. Parte forte il Bologna con Mbaye che non trova di un soffio Donsah con un cross teso in area; sul fronte opposto, da corner Viviani imbecca Salamon che di testa manda a lato di pochi centimetri dal secondo palo. La SPAL prova ad accelerare il suo palleggio e ha un’occasione, seppur timida, con Paloschi, ma proprio nel momento di maggior sforzo subisce il gol: Verdi apre splendidamente a sinistra per Di Francesco, cross al bacio per Palacio, sponda volante per l’accorrente Poli che punisce Gomis in scivolata. Un gran bel modo di festeggiare la sua presenza numero 200 in Serie A. Nel finale di tempo, Palacio prova l’eurogoal saltando tutta la difesa avversaria ma sul più bello Gomis lo blocca in uscita; allo scadere Guida toglie un penalty alla SPAL tramite il VAR su mani inesistente di Verdi. Nella ripresa il Bologna domina ed al 49′ raddoppia con autorete di Salamon su prepotente iniziativa di Donsah, liberato dopo un uno-due con Verdi al limite dell’area ferrarese. Non finisce qui: al minuto 88 Antenucci riapre tutto con un bel destro a giro che fulmina Mirante; il Bologna si chiude in area, ed il risultato non cambia più. Se questo è il vero valore dei rossoblù di Donadoni, ne vedremo delle belle in Emilia.

Bologna-SPAL 2017-2018

SASSUOLO-CHIEVO VERONA 0-0

Non si vuole sbloccare in casa il Sassuolo, Chievo Verona che torna a casa sicuramente più contento del punto conquistato che non i neroverdi di Bucchi, seppur cresciuti rispetto alle ultime uscite in Serie A. Partenza vivace dei padroni di casa, con Missiroli che sfiora il vantaggio di testa, pallone di poco a lato alla sinistra di Sorrentino. Lo stesso portiere clivense si impegna per due volte in pochi secondi su Berardi prima e Matri poi. Sassuolo ingolfato, e Chievo che prende le redini del gioco almeno in termini di possesso palla, seppur sterile: le uniche occasioni saranno per Pucciarelli, dalla distanza, e per Berardi che si fa ipnotizzare da Sorrentino in uscita. Nel secondo tempo, subito occasione per il solito Pucciarelli: il suo tiro però è fuori dallo specchio della porta di Consigli; cambiano molto sia Maran che Bucchi, con gli ingressi rispettivamente di Garritano e di Falcinelli e Sensi. Non cambia però la partita, sempre piuttosto bloccata: e le vere occasioni da gol le ha sempre il Chievo, soprattutto con un tentativo di pallonetto di Castro. Nel finale recrimina Falcinelli per un’occasione fallita di testa, e poi per un rigore reclamato ma non concesso per presunto fallo di Gamberini. Finisce 0-0, Chievo sicuramente più contento del pareggio, Sassuolo terz’ultimo a quota cinque punti.

Sassuolo-Chievo Verona 2017-2018

CAGLIARI-GENOA 2-3 (8′ GALABINOV, 35′ TAARABT, 48′ PAVOLETTI, 75′ RIGONI, 79′ JOAO PEDRO)

Primo successo in questa Serie A per il Genoa di Juric in casa di un brutto Cagliari, capace di accendersi solo ad intermittenza: fondamentali tre punti per il grifone che esce da un preoccupante impasse. Subito vantaggio genoano con Galabinov che sfrutta alla perfezione l’assist di Taarabt e batte Cragno col destro all’8′ minuto. Risposta del Cagliari che sfiora il pari con Pisacane che impegna severamente Perin con un destro al volo su assist di Cigarini; Galabinov spreca al 16′ un bel contropiede orchestrato dal Genoa, poi è Barella a scaldare ancora i guantoni a Perin sei minuti dopo. Al 31′ Cragno salva i suoi su colpo di testa di Rossettini, ma non può nulla quattro minuti dopo su Taarabt che finalizza una meravigliosa azione corale dei suoi. Nella ripresa i padroni di casa attaccano subito a testa bassa alla ricerca del gol della bandiera che arriva subito: al 48′ Pavoletti sigla il primo gol con la maglia rossoblù sarda con un bel colpo di testa su assist di Faragò. Al 50′ Joao Pedro sfiora il pari con un bel tiro a giro da fuori, cinque minuti dopo è ancora lui a tirare in porta trovando però un buon Perin in opposizione. Sul fronte opposto, Cragno si esalta prima su Rigoni e poi splendidamente su Galabinov, facendosi anche male e venendo sostituito da Rafael al 64′. Poi, ecco il tris genoano: al 75′ Rigoni incorna di testa da corner e sembra finita per il Cagliari; tutto falso, perché il VAR concede un rigore ai sardi appena quattro minuti più tardi per un mani di Miguel Veloso. Dal dischetto Joao Pedro realizza il gol del 2-3, poi il Genoa fallisce per tre volte il colpo del k.o. con Laxalt (palo), Galabinov e Omeonga, e rischia di subire il clamoroso pareggio al 91′, fallito miseramente da Farias. Prima vittoria stagionale del grifone, terza sconfitta consecutiva alla Sardegna Arena per il Cagliari di Rastelli.

Cagliari-Genoa 2017-2018

SAMPDORIA-ATALANTA 3-1 (21′ CRISTANTE, 56′, 68′ ZAPATA, 59′ CAPRARI)

Completa una grande domenica per il calcio genovese la granitica Sampdoria di Giampaolo, rimontando alla grande una buona Atalanta: per i bergamaschi, forse stanchi dai tanti impegni, sono fatali dieci minuti di black out nella ripresa. Atalanta che domina la prima frazione in modo autorevole: dopo 10′ Ilicic calcia a giro sul secondo palo, Puggioni respinge da campione e para anche il tentativo dal limite di Freuler. Al 13′ spreca Cristante su grande assist di Ilicic, ma al 21′ lo stesso centrocampista sigla il vantaggio degli orobici con un colpo di testa su cross dalla sinistra di Spinazzola. Lo scatenato Cristante sfiora poi la doppietta pochi minuti dopo, sprecando però l’assist al bacio di Petagna. Al 32′ si vede la Sampdoria, con Duvan Zapata stoppato in uscita da un attento Berisha, sul ribaltamento di fronte Petagna calcia di sinistro ma ottiene solo un corner. Terminato un primo tempo in apnea pura, la ripresa è una valanga blucerchiata: doppio cambio Caprari-Linetty per Verre-Ramirez e Giampaolo vince la partita. Al 56′ Zapata pareggia i conti con un bel colpo di testa su cross di Quagliarella; tre minuti più tardi Caprari ribalta tutto, sempre di testa, su assist dalla sinistra di Strinic. Gasperini tenta allora la carta del Papu Gomez, a riposo dopo le fatiche in Ecuador con l’Albiceleste, ma è la Sampdoria ora a comandare: al 68′ Praet sfonda centralmente, serve Linetty che si beve Masiello e la mette in rete sul secondo palo con un bel destro. Entrano Cornelius e Vido nell’Atalanta, ma il risultato non cambia più, e Giampaolo si gode il sesto posto a quota 14 punti. Stop meritato per un’Atalanta che nella ripresa si è spenta in modo alquanto ingiustificato.

Sampdoria-Atalanta 2017-2018

CROTONE-TORINO 2-2 (25′ ROHDEN, 54′ IAGO FALQUE, 63′ MARTELLA, 92′ DE SILVESTRI)

Si salva solo nel finale il Torino, brutto e contratto, al cospetto di un Crotone volitivo e con tanta voglia di vincere: primo gol in questa Serie A per Lorenzo De Silvestri in pieno recupero ad evitare la sconfitta ai suoi. Avvio promettente per il Toro, con una galoppata prorompente di Niang che però non produce frutti: è un fuoco di paglia, quello granata. Senza Belotti il Torino è una squadra normale ed il Crotone non perde la bussola e fa quadrato: al 25′ i calabresi passano con Rohden, imbeccato da Trotta, che salta De Silvestri e bacia il secondo palo con un bel destro a giro dal vertice sinistro dell’area di rigore. La squadra di Nicola si libera del timore reverenziale verso gli avversari e concede ai granata il solo possesso palla fino alla trequarti, peraltro sterile. L’unica occasione, non molto nitida in realtà, è tutta sui piedi di Rincon, che prova da fuori area senza successo. Nel secondo tempo il Torino scende in campo con un altro piglio e con ben altra presenza nella metà campo avversaria. Cordaz fa il miracolo al 53′ su una punizione telecomandata all’incrocio di Ljajic, poi però sessanta secondi più tardi nulla può su Iago Falque che piazza il pallone dal limite dell’area per l’1-1 granata. Ora a comandare è il Torino, con i pitagorici che si ritraggono fin troppo nella propria area: per assurdo, nel momento peggiore, il Crotone trova il nuovo vantaggio su contropiede di Simy finalizzato da Martella al 63′. Nel finale, forse immeritatamente, il Torino pareggia in pieno recupero: calcio d’angolo al 92′ quasi scaduto, De Silvestri mette in rete e la partita termina sul 2-2. Torino che fallisce l’aggancio alla Roma, Crotone che muove la classifica uscendo dalle ultime tre posizioni.

Crotone-Torino 2017-2018

INTER-MILAN 3-2 (28′, 63′ e 90′ rig. ICARDI, 56′ SUSO, 80′ aut. HANDANOVIC)

Icardi è il re di Milano: tripletta sontuosa al Milan (ultimo hat-trick interista fu nel 2012 con Milito), Montella ancora sconfitto, terzo k.o. consecutivo in Serie A per i rossoneri. Derby compassato nelle sue fasi iniziali: il Milan rimane chiudo indietro e l’Inter non fa girare la palla con la giusta velocità. Al 15′ traversa clamorosa di Candreva: l’esterno nerazzurro scambia in velocità con Borja Valero e lascia partire un destro vellutato che scheggia il montante superiore. Il Milan è sempre troppo contratto ed al 28′ l’Inter passa con merito: cross dalla destra di Candreva a scavalcare la difesa rossonera, Icardi piomba sul pallone come un falco e lo gira di prima sul secondo palo facendo esplodere la curva nord. Per dieci minuti il Milan perde completamente la bussola, ma l’Inter non ne approfitta pur alzando notevolmente il livello; anzi, è del Milan la migliore occasione prima dello scadere del primo tempo, con un doppio tentativo di Borini prima parato da Handanovic e poi naufragato sull’esterno della rete. Nel secondo tempo, Montella aumenta il carico offensivo inserendo Cutrone per Kessié ed infatti il Milan accelera vistosamente: in dieci minuti i rossoneri colgono un palo con André Silva, e tre buone occasioni con Suso, Borini e Cutrone. È l’anteprima del pareggio milanista, che arriva al 56′ con un sinistro da antologia di Suso dalla mattonella preferita dello spagnolo. L’Inter potrebbe tornare avanti con Vecino ma il tiro dell’uruguayo è largo. Bonaventura si fa murare clamorosamente da Handanovic, l’Inter riparte in contropiede e trova il raddoppio di Icardi: Perisic si invola a sinistra, crossa alla perfezione ed il 9 nerazzurro salta e colpisce col destro al volo sul secondo palo. Non è finita qui, perché il Milan sopperisce la scarsa manovra con un grande cuore: al minuto 80 i rossoneri pareggiano su autorete di Handanovic propiziata dal mancino di Bonaventura su cross di Borini. Il derby della Madonnina pare avviarsi verso l’ennesimo 2-2 (sarebbe stato il terzo consecutivo), ma al 90′ ci pensa Rodriguez a combinarla grossa: lo svizzero atterra ingenuamente D’Ambrosio in area e causa il rigore per l’Inter. Dal dischetto Mauro Icardi spiazza Donnarumma e in un colpo solo si prende il pallone firmato da tutti e porta i suoi al secondo posto in solitaria in Serie A. Domenica prossima al San Paolo ci sarà Napoli-Inter: potrà esserci la grande fuga partenopea o il clamoroso sorpasso in vetta dei nerazzurri. Milan decimo a quota dodici punti, come il Chievo: a dir poco deludente.

Inter-Milan 2017-2018


RISULTATI PARZIALI DELLA SERIE A: OTTAVA GIORNATA

(Hellas Verona-Benevento si giocherà stasera alle 20.45)

Classifica Serie A, 8° giornata